L'ORSO BRUNO MARSICANO
Il piu grande carnivoro delle nostre foreste, L’Orso Bruno Marsicano.
Da distinguersi dall’Orso Bruno del centro europa, soprattutto per le dimensioni piu modeste, il nostro amato plantigrado è una specie considerata ad alto rischio di estinzione. Oramai il numero di esemplari presenti nelle foreste dell ‘Appennino centrale è stimata intorno a 45-55 individui. I piu grossi limiti al recupero di una popolazione minima per considerarlo fuori pericolo sono la frammentazione dell’habitat dovuta alla grande presenza umana e il bracconaggio diretto e indiretto.
Il Comportamento
Durante l’autunno gli orsi escono dalle profondità e dalla protezione delle foreste ingiallite per stazionare stabilmente nei pressi delle maggiori fonti di cibo. E’ possibile osservarli pascolare in alta quota nei pressi di ramneti e sassaie dove si cibano di bacche dall’arbusto e insetti che si trovano sotto i sassi. con un pò di fortuna sono osservabili anche presso frutteti a bassa quota, sia selvatici che coltivati, fino dentro i paesi dei parchi naturali.
Frequentemente sono stati avvistati esemplari inerpicati sugli alberi da frutta esibendosi in veri e propri funambolismi, infatti non tutti sanno sanno che l’orso è uno straordinario scalatore di alberi, sempre alla ricerca di frutti o insetti sui rami piu alti!
In Foto: Un possete esemplare maschio di Orso Bruno Marsicano ossera incuriosito l’obbiettivo del fotografo.
La Biologia Di Un Grande Predatore
Dal punto di vista biologico e etologico questo comportamento è dovuto ad una fase del ciclo vitale del plantigrado chiamato “iperfagia” che spinge l’orso a immagazzinare abbastanza riserve sotto forma di grasso per superare il lungo inverno che lo attende. Proprio durante questo periodo il suo metabolismo e quindi la sua attività saranno ridotti ai minimi termini in uno stato di ibernamento che gli consentirà di gestire le riserve di energie. L’addolcirsi delle temperature in primavera ne causerà il risveglio dal lungo torpore ed il ritorno alla perenne ricerca di cibo. Si può considerare l’orso non tanto il re della foresta, quanto il suo spirito.
Camminare in una foresta nei territori dell’orso fa percepire davvero che quello è un ambiente sano e vitale, dove tutto è al proprio posto da millenni. Fa sentire come ospiti in un luogo che appartiene alla natura e solo lei ne puo disporre a suo piacimento, l’ospite vi entra in punta di piedi, con l’atteggiamento di chi entra solo per apprezzarne tutte le sfumature e per uscirne arricchito di esperienze e meraviglia.
In Foto: La sottospecie marsicana è leggermente più piccola dei suoi cugini d’oltralpe.
Come Osservalo
Capita di aspettare a lungo in quota, attardandosi al tramonto dopo un trekking, nella speranza di vedere la grossa e scura sagoma dell’orso sbucare come per magia dalla foresta..molte volte invano. Lunghi appostamenti infruttuosi trascorsi al freddo e in posizioni scomode al limite della sopportazione, facendosi prendere dalla rabbia e dall’incertezza senza capire se posto e periodo sono quelli giusti o se si è fatto troppo rumore.
Ma all’improvviso capiterà l’incontro tanto agognato, ed allora tutte le fatiche e le delusioni saranno ripagate con la piu bella delle visioni: una grossa ombra esce dal profondo della faggeta, sovrastata dai toni rossi della volta arborea. In un attimo un brivido corre dietro la schiena.
In Foto: Spesso l’incontro è fortuito ed in breve il plantigrado si allontana velocemente dall’area.
L'Incontro Nel Folto Del Bosco
Il grande orso bruno è li davanti a qualche decina di metri. D’un tratto il timore reverenziale verso questa bestia possente lascia spazio alla meraviglia!
Una seconda ombra, stavolta molto più piccola e incerta, esce dagli alberi. Un cucciolo segue la madre, che lo guida ad un pero selvatico dove faranno incetta di frutta. Il loro andamento adesso risulta goffo ed a tratti divertente. L’orsa ciondola verso il fondo valle, a tratti lanciando un sguardo al piccolo e a tratti annusando l’aria. L’orsetto invece si attarda con la curiosità tipica dei nuovi nati a studiare qualsiasi cosa si muova, arrampicandosi su diversi arbusti e inciampando diverse volte, è davvero uno spettacolo.
In Foto: La presenza del plantigrado nel territorio Abruzzese ha origini antiche, tanto che le massaie locali gli hanno addirittura intitolato un dolce.
In Foto: Il richiamo del cibo spesso è molto superiore al timore che ha per l’uomo, è buona norma non lasciare rifiuti e cibo incustoditi nelle aree popolate da orsi!
I loro mantelli sono nel pieno della forma, lo strato di grasso è buono e il pelo è folto. Questa è un ottima notizia per il superamento del grande freddo. Ancora per qualche minuto il loro cammino prosegue tra i colori autunnali fino a che un soffio di vento porta a mamma orsa un sentore umano. Il cucciolo non comprende ed è ignaro ma la madre, presa a un tratto dalla fretta, recupera velocemente il limitare del bosco e sparisce nel folto.
L'Incontro Nel Folto Del Bosco
La delusione per la fine di questo momento è presto scacciata dalla realizzazione che finalmente si è avvistato lo spirito delle foreste, e nel migliore dei modi. Ora i pensieri andranno al piccolo, che si appresta ad affrontare la stagione invernale, non sarà facile per lui, ma la speranza è di rivederlo in primavera!!
In Foto: Le madri sono molto apprensive e difendono anche a costo della propria vita i loro piccoli dai predatori e dai maschi insistenti.
Affascinato dalla natura fin da piccolo non si è mai voluto porre limiti di nessun tipo. Nel suo curriculum escursionistico ci sono tutte le piu importanti cime d’Abruzzo, Valle d’Aosta e svariate altre nei suoi lunghi viaggi per il mondo, questa propensione fanno di Mauro la “Guida”, recensore e fotografo di montagna di Discover Abruzzo.