LA PASSIONE ABRUZZESE PER LA BRACE
Ci sono dei cibi che quando cominciate a mangiare, proprio non riuscite a fermarvi. Se conoscete gli Arrosticini, sapete di cosa vi sto parlando. Oggi mi sento particolarmente onorata di essere ambasciatrice degli arrosticini per il Calendario del Cibo Italiano, progetto AIFB che dal primo gennaio festeggia ogni giorno un piatto tipico del nostro bel paese.
Onorata perché le rustelle (gli arrosticini) sono un’icona della mia terra: l’Abruzzo. Nati durante la transumanza secoli fa come cibo dei pastori oggi sono diventati uno street food richiestissimo in tutto il mondo. Per saperne di più di questo piatto della sua storia e delle sue caratteristiche vi invito a leggere il pezzo che ho scritto sugli arrosticini sulla pagina del Calendario Italiano AIFB.
In Foto: Attenzione alla brace alta, rischiate di bruciare anche lo spiedo di legno e perdere la carne nella cenere!
La Cottura Tradizionale
Intanto vi lascio un piccolo vademecum su come si cucinano e come si mangiano gli arrosticini. Gli Arrosticini vanno consumati seguendo delle regole ben precise, dettate dalla tradizione: sarà una vera e propria esperienza culinaria. La carne deve essere di pecora, non di agnello né tantomeno di pollo, maiale o altro. Devono essere cotti rigorosamente sulla brace: non vanno cotti né in forno, né sulla griglia, perché diventerebbero duri, quindi pessimi.
E’ consigliabile cuocerli sempre su una griglia-braciere di forma rettangolare, stretta e allungata, la furnacell’ o fornacella, in una versione italianizzata. La fornacella ha una forma che sembra un canale della grondaia con quattro piedi: il canale allungato contiene la brace ed ha una larghezza di poco superiore ai 10 cm che consente allo spiedino di legno di rimanere fuori dalla braci per poter essere girato agevolmente. Prima di cuocere gli arrosticini, è bene portare la carne a temperatura ambiente. La brace non deve essere troppa, né ad alta intensità, per evitare di seccare la carne. E’ importante che sia uniforme e, prima di mettere gli arrosticini, i carboni devono bruciare fino a diventare di un colore grigio bianco: in tal modo rilasceranno il calore lentamente, permettendo di cuocere gli arrosticini nel miglior modo possibile. Occorre girarli spesso e vanno salati solo a fine cottura.
La carne dell’arrosticino cucinato “a puntino” è morbida, succosa e perfettamente cotta!
In Foto: Attendete sempre che sianoquasi cotti prima di aggiungere la salatura.
Come Assaporarli?
Gli Arrosticini vanno consumati seguendo delle regole ben precise, dettate dalla tradizione: sarà una vera e propria esperienza culinaria. Gli Arrosticini si raffreddano molto rapidamente, quindi non vengono mai serviti in piatti o vassoi: sono portati al centro della tavola a fasci, avvolti nella carta stagnola o in appositi contenitori di terracotta, per mantenerli caldi.
Vanno mangiati tenendo lo spiedino con le mani e sfilando la carne con i denti. L’unico contorno all’arrosticino è il pane casereccio fatto abbrustolire sullo stesso braciere e condito con olio extravergine di oliva abruzzese e sale. Come bevanda un Montepulciano d’Abruzzo oppure il vino rosso della casa diluito con della gassosa.
In Foto: La Fornacella é uno strumento indispensabile per cuocere gli arrosticini nel migliore dei modi!
Mi chiamo Laura, vivo nel cuore dell’Abruzzo, in un paese dell’aquilano, circondato dal verde intenso dei boschi e dalle ombre morbide delle montagne. Solare, ma anche un po’ lunatica sono mamma, moglie, aspirante cuoca e apicoltrice neofita. Amo le cose semplici, ma non banali. Adoro cucinare, ma di più adoro il cibo. Mi piace definirmi food lover prima ancora che foodblogger!